Cari amici poeti ed amanti,
eccomi qui a raccontarvi la felice serata di ieri sera presso il Centro Civico di Meano. Felice, aldilà della prestazione artistica, di aver avuto l'occasione di conoscere due persone meravigliose quali l'attrice Noemi Condorelli e la clarinettista Manuela Vettori. Due artiste di una professionalità elevata ma soprattutto di una simpatia e disponibilità, cosa assai rara di questi tempi.
Un grazie di cuore a Mirco e Nevea per l'invito di collaborazione e per la loro sensibilità.
Walter Vettori
lunedì 21 dicembre 2009
sabato 19 dicembre 2009
Che bell'inganno sei, anima mia (testi poetici di Walter Vettori e versi musicali di Fabrizio De Andrè)
Il 20 dicembre presso la sala di lettura del Centro Civico di Meano alle ore 19.00 si terrà una serata all'insegna della poesia e della musica cantautorale da parte dell'associazione culturale-artistica "VOLO DELLA FENICE" (http://www.associazionevolodellafenice.eu). Lo spettacolo dal titolo "Che bell'inganno che sei, anima mia", diretto da Mirco Michelon, vedrà, per la lettura della parte poetica la voce recitante di Noemi Condorelli e del poeta Walter Vettori, mentre gli esecutori delle canzoni saranno lo stesso regista Mirco Michelon e Nevea Lorenzato. I testi poetici sono tratti dal poema "78 Giri" di Walter Vettori, mentre i pezzi musicali sono di Fabrizio De Andrè. Lo spettacolo è nell'ambito dell'iniziativa "Se dicembre, una domenica, mi associo ...un ponte per unire Associazioni e Comunità.
Vedere la locandina!
Venite in tanti!
Vi aspettiamo!
domenica 13 dicembre 2009
Siamo davvero così vicini alla fine?
Vi lascio con dei versi scritti qualche anno fa quando il soffio sulla brace di questa società era più risoluto:
Lampi
Come sorrisi
di soldati alla guerra
verso la fine
Walter Vettori
Lampi
Come sorrisi
di soldati alla guerra
verso la fine
Walter Vettori
sabato 12 dicembre 2009
Natale
Cari amici,
siamo giunti in prossimità delle feste natalizie, oramai sempre più svuotate del loro autentico significato. Alcuni anni fa scrissi questi versi seduto ad un tavolino di un caffè nel centro di Trento, eravamo in prossimità delle feste natalizie; sono passati sette anni da quel giorno e dintorno tutto sta sempre più scivolando verso il baratro della disumanizzazione.
LO SPECCHIO GIRATO
Passi corrivi, sguardi asfaltati
il Natale si sveste del celeste
pavesano gli abituri con sciarpe
color del sangue e luci ad intermittenza.
Il retrogusto amaro del caffè,
lambisce il mio palato
come velati passaggi di donna.
Il bar si svuota
con augurose strette di mano:
mi ritrovo fuori a fumare senza tabacco;
le pareti del mio cervello
sono bianche, come il marmo dell’avello,
ed il cielo è uno specchio girato
in attesa che faccia neve.
Walter Vettori
siamo giunti in prossimità delle feste natalizie, oramai sempre più svuotate del loro autentico significato. Alcuni anni fa scrissi questi versi seduto ad un tavolino di un caffè nel centro di Trento, eravamo in prossimità delle feste natalizie; sono passati sette anni da quel giorno e dintorno tutto sta sempre più scivolando verso il baratro della disumanizzazione.
LO SPECCHIO GIRATO
Passi corrivi, sguardi asfaltati
il Natale si sveste del celeste
pavesano gli abituri con sciarpe
color del sangue e luci ad intermittenza.
Il retrogusto amaro del caffè,
lambisce il mio palato
come velati passaggi di donna.
Il bar si svuota
con augurose strette di mano:
mi ritrovo fuori a fumare senza tabacco;
le pareti del mio cervello
sono bianche, come il marmo dell’avello,
ed il cielo è uno specchio girato
in attesa che faccia neve.
Walter Vettori
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